27/06/2014 – Ore 09:01

Le Borse europee, Piazza Affari compresa, hanno collezionato ieri la quinta seduta consecutiva in calo. Alle vendite di ieri hanno contribuito le dichiarazioni del presidente della Fed di St.Louis, James Bullard, che ha detto che i tassi in America potrebbero salire a partire da marzo 2015 se, come lui prevede, da qui a fine anno l’inflazione si avvicinerà al 2% e la disoccupazione scenderà sotto il 6%.

Come si vede, le dichiarazioni non contengono nessun messaggio tragico per i mercati, al contrario il tono di fondo è positivo: Bullard prevede un miglioramento dell’economia Usa nei prossimi sei mesi. A quel punto un ritocco dei tassi, oggi pari a zero, sembra solo scontato e in linea con le precedenti dichiarazioni della Fed.
Ieri sera a Wall Street il Dow Jones è sceso dello 0,1%, S&P -0,1%, Nasdaq invariato.

Giappone. Questa mattina in Asia si registra la netta discesa della Borsa di Tokio (Nikkei -1,3%), in seguito alla forte crescita dell’inflazione,che fa pensare che la banca centrale abbia raggiunto il suo obiettivo e la politica dei fortissimi stimoli monetari possa essere rivista. I prezzi al consumo a maggio hanno registrato un incremento del 3,4% rispetto all’anno precedente, al ritmo più rapido dall’aprile 1982, mentre i prezzi al consumo dell’area di Tokyo a giugno hanno mostrato un incremento del 2,8% anno su anno.

In Europa stamattina i future sugli indici di Londra, Parigi e Francoforte salgono dello 0,3%.

Oggi pomeriggio è atteso in Usa l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

Titoli di Stato.Ci sarà il nuovo Btp quinquennale agosto 2019, cedola 1,50%, tra i titoli a medio lungo termine in asta questa mattina, insieme alle riaperture del decennale settembre 2024 e del Ccteu novembre 2019. L’offerta complessiva è compresa tra 6 e 8 miliardi.

Analisi tecnica borse

S&P500 (1.957, -0,1%). Le dichiarazioni di Bullard alla fine non hanno fatto grandi danni. Il mercato dimostra una forte capacità di tenuta vicino ai massimi storici. Quadro positivo confermato. Credibile il target di breve a 2mila punti.
FTSEMIB (21.384 punti, -0,3%). Traccheggia debolmente intorno ai supporti di breve a 21.500 punti. L’impressione è che si arrivi ad una chiusura di mese/trimestre non distante da questi livelli. Questo completerebbe una “candela” di mese e di trimestre di forte indecisione e di perdita di momentum, dopo un ottimo primo trimestre. Questo non modificherebbe le nostre attese, ma probabilmente richiederebbe una pausa più prolungata all’interno del range 20.000-20.600 punti, prima di puntare all’obiettivo a 24mila, top degli ultimi cinque anni.

Nikkei (15.095, -1,3%). Segnali di forza arriveranno al superamento di area 16mila che per ora rappresenta l’obiettivo dove chiuderemo gli acquisti fatti sulla debolezza in area 14mila. Solo sotto tale livello il trend cambierà.

Variabili macro

Petrolio. Quotazioni in lieve calo, ma il quadro resta invariato. Brent a 113 dollari (-0,1%) . Dopo avere violato i primi ostacoli verso 111/112 usd potrebbe portarsi verso 118 usd.
Wti a 105,5 usd (-0,2%): finché si resta sopra 105 usd si può puntare a un target verso 112 usd.
Oro (1.319 usd). Il ritorno sopra quota 1300 non ha cambiato il quadro di fondo. Restiamo neutrali. Per un’analisi più approfondita rimandiamo alla nostra rubrica Commodity.

Forex

Euro/Dollaro (1,362). Quadro grafico invariato.

Bond

Bond periferici. Lo spread riparte stamattina da quota 160 e da un rendimento del Btp 10 anni al 2,84%. Lo spread Italia-Germania è ridisceso dai top della settimana scorsa, la situazione rimane di estrema tranquillità e non lontana dai minimi dell’anno toccati a 132 punti. Consideriamo sempre l’eventuale ritorno del rendimento verso il 3% un’interessante occasione di acquisto per chi non ha avuto finora il coraggio di cavalcare il rally dei nostri titoli di Stato.

A cura di Websim