18 settembre 2013 – L’Università Ca’ Foscari porta la filiera della moda al tavolo della sostenibilità. L’ateneo veneziano ha organizzato l’evento Fashion e Sostenibilità: Perché la sostenibilità è di moda? coinvolgendo istituzioni e importanti nomi del settore. Ma ottenendo il risultato, in parte inaspettato, di un coinvolgimento allargato ai protagonisti dell’intera catena del valore. Quella base imprenditoriale formata da Pmi per le quali le tematiche di corporate social responsibility non sempre sono un argomento semplice da tradurre in operatività. «La presenza delle aziende di filiera – interviene la coordinatrice dell’iniziativa, la professoressa Chiara Mio – dimostra che la sostenibilità non è solo una moda per le grandi imprese. Stiamo rilevando che le Pmi vogliono sedersi a un tavolo in prima persona e condividere le esperienze di altri imprenditori»

Il convegno, previsto nell’intera giornata del prossimo 4 ottobre dalle ore 9.30 al campus di San Giobbe a Venezia, ha ottenuto il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Camera nazionale della moda italiana (Cnmi), al cui interno il tema della sostenibilità comincia a essere argomento di profonde riflessioni. Gli sponsor sono Deloitte e Alcantara. ETicaNews sarà il media partner e seguirà i lavori in twittercronaca.

Tra i relatori della mattina, oltre alla Mio, ci sarà infatti anche il presidente di Cnmi Mario Boselli, assieme a Martina Hauser (task force per la valutazione dell’impronta ambientale del Ministero), Andrea Tomat (presidente Lotto Sport Italia), Giovanni Zoppas (amministratore delegato Marcolin) e Andrea Boragno (presidente di Alcantara).

A suscitare interesse è probabilmente anche la formula adottata per la seconda parte del convegno. Nel pomeriggio, infatti, avranno luogo quattro workshop, coordinati da docenti dell’Università Ca’ Foscari, su temi operativi (Supply Chain; Business Model generation; Carbon Footprint; Rendicontazione e Comunicazione dei valori di sostenibilità). Per ognuno sono previste 10-12 imprese partecipanti e almeno un paio di casi aziendali. Fino a questo momento è in programma l’intervento di aziende come Moncler, Mainetti, Gruppo Dani e Fairtrade Italia. Le imprese che intendono partecipare (l’evento è a titolo gratuito) hanno la facoltà di esprimere una preferenza sul workshop. Non c’è obbligo di presentare una propria case history, per quanto gli incontri siano a porte chiuse e quindi sia garantita una privacy totale.

 

A cura di ETicaNews