20 novembre 2012 – Eads chiama gli ispettori internazionali dell’etica. La settimana scorsa il gruppo europeo dell’aeronautica e della difesa ha annunciato di aver chiesto una verifica esterna per determinare se il suo codice etico è stato rispettato. La decisione è stata presa in seguito al coinvolgimento in un’inchiesta penale nel Regno Unito in merito all’attività in Arabia Saudita.
Il Serious Fraud Office (Sfo ), l’ufficio governativo britannico per la lotta alle frodi e alla corruzione, ha aperto un’indagine penale. Eads è nel mirino anche in Germania per un’inchiesta di tangenti per la vendita degli Eurofighter all’Austria.
Che l’industria della difesa sia coinvolta in scandali di corruzione non è una novità. Quello che sorprende è il ricorso a un arbitro terzo a garanzia della sua eticità. L’audit esterno sarà svolto da una società privata, la Ethic Intelligence, che rilascia certificazioni in merito a pratiche di anti-corruzione. Insomma, una sorta di bollino di “buona condotta”, almeno sulla carta. La Ethic Intelligence è stata fondata nel 2001 da Philippe Martigny, un ex membro dell’ufficio del segretario generale dell’Ocse, esperto in programmi anti-corruzione. Gli audit sulle policy in tema di anti-corruzione sono svolte da due società partner, la DNV Business Assurance e la Sgs.
L’esito della verifica è atteso per il prossimo febbraio. Eads tra il 2010 e il 2012 ha già fatto svolgere due internal audit, uno da Kpmg e l’altro da PricewaterhouseCoopers, in base ai quali non sono emersi pagamenti illeciti. Il report di PwC è stato comunicato al Serious Fraud Office in marzo. In agosto l’ufficio britannico apriva un’inchiesta penale.
Il mese scorso Transparency International ha pubblicato un report sulla vigilanza contro la corruzione e ha classificato il colosso franco-tedesco nella classe C, dietro i suoi concorrenti come la britannica Bae Systems e la francese Thales che figurano nel gruppo B.
Anche l’italiana Finmeccanica è una delle società prese in considerazione. È dentro il gruppo C (il migliore è l’A), definito da Transparency con un “moderato” livello (non povero ma nemmeno buono) di comunicazione informativa (public disclosure) in merito a sistemi anti-corruzione messi in essere. Il gruppo guidato da Giuseppe Orsi ha approvato un Codice Etico il 31 luglio scorso.
Finmeccanica negli ultimi due anni è stata al centro di numerosi scandali, su cui si sono aperte diverse indagini della magistratura. Il filone più recente riguarda le presunte tangenti versate a intermediari esteri per la chiusura di contratti di fornitura. In uno di questi filoni è indagato, per corruzione internazionale, anche l’amministratore delegato e presidente del gruppo.
A cura di ETicaNews