9 settembre 2013 – Studiare l’etica come strumento per dare nuova vita all’economia. Era un messaggio chiaro quello lanciato dalla prima edizione del bando Giorgio Rota Best Paper Awards, promosso dalla Fondazione Giorgio Rota e dal Centro Einaudi. Un messaggio per dare un contributo «al vivace, e a tratti doloroso, dibattito che attraversa in questi anni il Paese» prigioniero di «un degrado etico e morale», afferma la figlia dell’economista Francesca Silvia Rota. E, dopo il successo della prima edizione, l’etica viene in qualche modo declinata in modo operativo nel secondo bando da proporre ai giovani ricercatori. Questa volta il tema ruota intorno all’imprenditorialità creativa e i nuovi media (vedi sempre articolo precedente). Ovvero, la frontiera dello sviluppo di nuovi modelli di business e società. Insomma, il premio dedicato alla memoria di Giorgio Rota conferma l’obiettivo di evidenziare lo spirito dell’economista torinese che, nella sua breve ma intensa carriera accademica, «è stato – continua la figlia – uno dei più impegnati e attivi animatori del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi di Torino, sin dalla fondazione». Un premio per promuovere, attraverso la sua memoria, «il gusto di lavorare assieme», con l’obiettivo di valorizzare al meglio i contributi accademici allo sviluppo della società. «E della città di Torino».

Perché un premio e una Fondazione Giorgio Rota?

Il 16 aprile 1986 nasce a Torino il Comitato Giorgio Rota per iniziativa di alcuni esponenti del settore imprenditoriale e dell’Università, che ebbero modo di condividere mio padre il “gusto” di lavorare e ragionare insieme, in termini positivi e pragmatici, sui problemi economici e dello sviluppo. Attività principale del Comitato, di cui Alberto Tazzetti è il primo Presidente, consiste nella promozione, ogni anno, di una ricerca in campo economico. L’obiettivo, oltre a ricordare un eminente concittadino, è quello di fare di Torino un punto di incontro periodico tra mondo degli studi e mondo imprenditoriale, contribuendo, così, al rilancio dell’immagine e della vita culturale della città.

Il primo concorso Giorgio Rota Best Paper Award, nel 2012, ha scelto la responsabilità sociale come tematica. Coraggioso?

È vero. Per la prima edizione del Premio, il tema indicato nella Call è stato economia contemporanea e imperativo etico. Il motivo di questa scelta è stato certamente influenzato dal vivace, e a tratti doloroso, dibattito che attraversa in questi anni il Paese. L’attuale condizione di degrado etico e morale che affligge l’economia, la finanza e la politica italiana è un problema che va trattato con competenza e vigore, favorendo forme di discussione il più possibile oggettive e fondate dal punto di vista scientifico, ma anche aperte (soprattutto ai contributi provenienti dalle giovani generazioni) e interdisciplinari. Ma la questione della relazione tra economia contemporanea e imperativo etico non identifica un problema solo italiano. Nel dibattito scientifico contemporaneo, infatti, l’attuale crisi si accompagna a un radicale ripensamento dei presupposti stessi dell’economia capitalista intesa come cultura individualista basata puramente sul profitto, dei suoi limiti e della possibilità di una sua rifondazione attraverso una “svolta etica” nei comportamenti pubblici e privati degli individui.

Quale è stato il bilancio dell’iniziativa?

Nonostante le difficoltà connesse con la scelta di un tema piuttosto “di nicchia” e la limitazione della partecipazione al Premio ai soli ricercatori con età pari o inferiore ai 35 anni, l’esito del Bando della prima edizione del Giorgio Rota Best Paper Award è stato positivo, sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi. In termini di adesione, si sono ricevute 16 proposte da parte di 18 ricercatori, di cui 3 stranieri. Positivo è stato anche l’interesse per l’iniziativa da parte di enti e associazioni, tra cui ETicaNews, che hanno diffuso l’informazione tra i loro contatti. Dal punto di vista della qualità, anche se molto eterogenei per gli argomenti affrontati e gli approcci di ricerca utilizzati (tra gli autori vi sono economisti, sociologi, geografi ecc.), la maggior parte dei contributi pervenuti si sono rivelati di notevole spessore e rigore scientifico. Tra i temi affrontati, particolare interesse hanno suscitato le questioni etiche connesse con gli ambienti di lavoro e la responsabilità sociale e ambientale delle imprese, l’equilibrio tra istanze pubbliche e di mercato nella gestione dei servizi e delle risorse pubbliche, l’integrazione multiculturale, la sostenibilità ambientale, l’emergere di nuovi modelli di consumo e produzione, la relazione tra globalizzazione e identità locali.

Che criteri sono stati utilizzati per scegliere i vincitori?

Le tematiche ammesse alla selezione sono state tenute volutamente ampie per favorire la multidisciplinarietà degli approcci e delle prospettive ricercate per alimentare il dibattito pubblico su etica e economia. I lavori sono stati giudicati da una Commissione interna al Centro Einaudi, formata da professori, ricercatori e esperti di chiara fama di tematiche economiche. I criteri adottati dalla Commissione sono stati cinque: 1) Pertinenza tematica; 2) Conoscenza della letteratura di riferimento; 3) Padronanza del metodo e qualità dei dati; 4) Originalità dei dati, dell’argomentazione, delle conclusioni; 5) Comprensibilità.

Come è nata la collaborazione con il Centro Einaudi?

Nell’anno 2010 il Comitato Giorgio Rota e il Circolo L’Eau Vive contribuiscono a costituire la Fondazione Giorgio Rota, le cui attività e la cui eredità verranno successivamente assorbite dal Centro Einaudi. Con questo passaggio, avvenuto nel 2012, il Centro Einaudi ha deciso di rinnovare le attività di ricerca in memoria di Giorgio Rota promuovendo, appunto, il premio annuale Giorgio Rota Best Paper Award, dedicato ai lavori di giovani ricercatori, italiani e stranieri. Ed eccoci alla seconda edizione.

Elisabetta Baronio

 

A cura di ETicaNews