Marchio_BiancamanoIl Cda di Biancamano delibera di richiedere l’uscita dal segmento Star ed il passaggio ad altro segmento dell’MTA per concentrare gli sforzi del management sul business.

– Ricavi a 107,8 milioni di euro rispetto ai 142,0 milioni di euro del 30 settembre 2013
– Ebitda a 11,1 milioni di euro rispetto a 11,3 milioni di euro del 30 settembre 2013
– Ebitda margin al 10,3% rispetto al 7,9% del 30 settembre 2013
– Ebit a 0,5 milioni di euro rispetto ai (14,4) milioni di euro del 30 settembre 2013
– Risultato netto a (1,7) milioni di euro rispetto (17,9) milioni di euro del 30 settembre 2013
– Indebitamento finanziario netto in miglioramento a 127,8 milioni di euro rispetto ai 133,0 milioni di euro al 31 dicembre 2013

 

Rozzano (MI), 13 novembre 2014 

Il Consiglio di Amministrazione di Biancamano Spa, società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana, primario operatore privato in Italia nel settore del Waste Management, ha approvato in data odierna i risultati al 30 settembre 2014.

“I risultati dei primi nove mesi del 2014 – afferma Giovanni Battista Pizzimbone, Presidente di Biancamano Spa – scontano, in termini di calo del fatturato, sia l’attività di rigida selezione delle potenziali gare sia il posticipo di talune di queste rispetto alle previsioni iniziali sia alcuni effetti distorsivi evidenziati dal mercato in termini di concorrenza. Al contrario, a livello di marginalità operativa, si registra un miglioramento della redditività, attribuibile alle politiche costantemente intraprese sul fronte dell’efficienza gestionale e del contenimento dei costi. Al fine di perseguire la crescita del fatturato ed il rafforzamento della redditività, negli ultimi mesi abbiamo avviato un profondo processo di riorganizzazione operativa e societaria del Gruppo che ha evidenziato, tuttavia, la necessità di procedere ad una rivisitazione del Piano Industriale secondo linee strategiche che comprendano, oltre allo sviluppo del core business, l’internazionalizzazione dell’attività, l’ampliamento della gamma dei servizi offerti, accordi con partners industriali su progetti specifici e la creazione di una società consortile per affrontare meglio le sfide del mercato in termini di competitività e flessibilità operativa. Stimiamo di portare a termine il lavoro sul Piano, anche con l’aiuto di un advisor industriale di primario standing, entro la fine dell’esercizio in corso. Il piano rivisitato, infine, servirà anche per cercare di affrontare talune problematiche operative emerse nella fase attuativa della manovra finanziaria che occorre necessariamente superare o ridefinire.”