30 ottobre 2014 – Cresce nel mondo la fame di indici di società etiche quotate da parte degli investitori e l’offerta, con entusiasmo e partecipazione, si adegua molto volentieri. Solactive, casa tedesca specializzata in produzione di indici sostenibili, ha lanciato l’Ethical US Equity Index, studiato per sintetizzare l’andamento di un paniere di titoli di società statunitensi giudicate più responsabili e sostenibili. Attenzione però. Non si tratta di un mero esercizio quantitativo o stilistico ma è stato lanciato per essere utilizzato come vero e proprio benchmark per investimenti in finanza Sri. L’indice è infatti stato concesso in licenza a BNP Paribas, che lo utilizzerà come base per soluzioni di investimento, compresi i prodotti strutturati.

Per lo screening e la scelta delle società Usa più etiche, è stato coinvolto un leader mondiale dei rating di sostenibilità come Vigeo. L’agenzia specializzata nei rating Esg (ambientali, sociali, governance) sotto la guida del presidente Nicole Notat fornisce l’universo iniziale di riferimento mediante una selezione che punta a individuare le best-in-class dei vari settori. Ovviamente, si parte da un filtro di esclusione, che tuttavia presenta in questa fase il grosso limite, affinché si arrivi a un indice veramente “etico”, di non essere assoluto. Sono tollerate le aziende che hanno parte del business in comparti come vendite di armi, gioco d’azzardo, tabacco e nucleare, purché non sia superiore al 5% del giro d’affari complessivo della società.

Per essere inclusi nell’indice, le aziende candidabili hanno anche bisogno di essere quotati negli Stati Uniti ma con un volume medio di scambi giornalieri di almeno 50 milioni di dollari negli ultimi 20 giorni di negoziazione, e un dividend yield pari almeno al 115% della media del dividend yield del mercato azionario Usa. Solactive poi seleziona le aziende all’interno dell’universo individuato da Vigeo applicado alcuni filtri di rischio quantitativi, come la volatilità dei titoli rispetto ai competitori del settore. In sostanza si uniscono obiettivi finanziari standard a quelli di investimento Sri.

Alla fine si arriva a un indice composto dalle 30 aziende meglio classificate scelte a seguito di una selezione etica certificata da Forum Ethibel, un istituto indipendente di audit belga, che verifica il rigoroso rispetto di principi ben etici definiti.

L’Ethical US Equity Index è il secondo indice lanciato da Solactive. Segue infatti il Ethical Europe Equity Index lanciato nel mese di aprile 2013, anche in questo caso dato in licenza a BNP Paribas. La domanda per i prodotti strutturati associati a questo primo indice ha superato le aspettative nel corso dell’ultimo anno. BNP Paribas ha lanciato a settembre in collaborazione con la Banca mondiale, il primo World Bank Green Bond legato a un indice azionario, appunto l’Ethical Europe Equity Index. La prima emissione è stata acquistata da BNP Paribas Cardif, ramo assicurativo del gruppo.

Steffen Scheuble, amministratore delegato di Solactive, ha presentato così il nuovo indice: «L’Ethical US Equity Index replica i movimenti dei prezzi dei titoli di società che hanno un dividendo elevato, relativamente bassa volatilità storica e, soprattutto, che superano i più severi filtri di responsabilità sociale. In questo modo, l’indice combina obiettivi finanziari standard, insieme a una risposta a un aumento della domanda degli investitori per strumenti sociali, ambientali ed etici».

Anche Neven Graillat, responsabile europeo Client Solutions per gli investimenti sostenibili di BNP Paribas, ha sottolineato il forte aumento della domanda per soluzioni di investimento Sri: «Gli investimenti sostenibili hanno ormai consolidato il loro posto di rilievo nei mercati dei capitali, mentre gli investitori sono sempre più esigenti nell’integrare le considerazioni etiche nelle loro scelte di investimento, portando ad un crescente interesse per prodotti sostenibili. Pertanto, questa secondo nuovo indice etico rappresenta una naturale estensione della gamma di prodotti di questo tipo, consentendo l’accesso ai nostri clienti ad un paniere di titoli americani etici».

Fabrizio Guidoni

A cura di ETicaNews