5 giugno 2013 – Una distesa di soldatini ordinati appena visibili sullo sfondo grigio-azzurro del mare, alti e slanciati fino all’orizzonte. Si presentano così, con discrezione ed eleganza, i parchi eolici offshore sparsi fra le coste inglesi, tedesche e scandinave del Mare del Nord. Tutt’altra impressione si ricava da un incontro a tu per tu con le mega-turbine. Haliade, la più grande del mondo, svetta ben più alta del Duomo di Milano e vista da vicino fa paura. D’altra parte, una turbina di queste dimensioni produce da sola abbastanza energia da soddisfare il fabbisogno di diecimila famiglie. Con un rotore del diametro di 150 metri e 6 megawatt di potenza, l’ultima nata dell’industria del vento sfiora i limiti fisici di questa tecnologia: alla velocità massima di rotazione di 300 chilometri orari, l’attrito comincia a consumare l’estremità delle pale e quindi sarà difficile andare oltre le sue dimensioni.

di Elena Comelli – Corriere della Sera

 

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