Il Governo ha approvato il 19 settembre un documento denominato Destinazione Italia che contiene 50 misure che mirano a riformare un ampio spettro di settori, dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca, a valorizzare gli asset nazionali, e a sviluppare una politica di promozione internazionale del Paese mirata ad attrarre nuovi investimenti.

Il Governo si impegna in tempi brevi a tradurre queste misure in concreti atti e norme di legge e ad avviare un monitoraggio settimanale della loro attuazione.

Il nostro giudizio è neutrale. Per le misure che riguardano l’energia il documento riprende gran parte degli interventi e delle azioni previste dalla Strategia energetica nazionale o dal Piano d’azione nazionale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica.

Ci riferiamo in particolare a:

1) Rendere meno cara l’energia (gas ed elettricità);
2) Rafforzare l’ecobonus sugli interventi di efficienza energetica;
3) Facilitare le bonifiche ambientali;
4) Investire nell’efficienza energetica;
5) Attrarre investimenti nei settori green (rinnovabili, valorizzazione
dei rifiuti, servizi idrici).

Nessuna novità di rilievo dunque. Ma i tempi di attuazione, vero nodo delle questione, non vengono affrontati se non con generiche indicazioni di “breve periodo”. Di positivo c’è comunque la conferma degli impegni presi dai precedenti governi che fornisce una prospettiva di continuità e stabilità del quadro programmatorio in materia.

Non vediamo in conclusione impatti sulle società quotate attive nell’industria delle rinnovabili e /o green economy come Enel Green Power [EPW.MI], Falck Renewables [AA4.MI], Kinexia [KINX.MI], TerniEnergia [TRNI.MI] e Gefran [GFRN.MI] sulle quali confermiamo i nostri giudizi e rating.

 

A cura di Websim