31 ottobre 2012 – E’ un’alleanza destinata a rivoluzionare il futuro dei biocarburanti nel mondo. E a consacrare il primato italiano nel settore. La Beta Renewables, produttrice di biomasse non alimentari per la realizzazione di biocarburanti avanzati e biochimici fiore all’occhiello del gruppo toscano Mossi&Ghisolfi che possiede il 75% del capitale ha siglato un accordo strategico con il più grande produttore mondiale di enzimi industriali: la danese Novozymes. Al gigante di Copenhagen, Mossi&Ghisolfi cederà una quota del 10% ricevendo un assegno da 115 milioni di dollari (90 milioni di euro circa) per la partecipazione, le commissioni di distribuzione, i diritti sulla proprietà intellettuale ed altri servizi. Al termine dell’operazione, il gruppo di Tortona scenderà dunque al 65% mentre l’altro attuale socio, il fondo di private equity americano Texas Pacific, resterà al 25%.

Insieme, Beta Renewables e Novozymes commercializzeranno soluzioni complete per la produzione di bioetanolo a partire da biomasse non in conflitto con la catena alimentare. In pratica Beta Renewables, che in 5 anni di ricerca è riuscita a sviluppare una tecnologia rivoluzionaria – brevettata come Proesa, ha richiesto investimenti per 140 milioni usando gli enzimi danesi, potrà convenire in zuccheri (per la produzione di etanolo) materie prime non-food da colture su terreni marginali o scarti industriali. Con un costo molto inferiore rispetto alle tecnologie utilizzate finora. Proesa e gli enzimi dei danesi verranno utilizzati da Beta Renewables in quello che sarà il più grande impianto al mondo di produzione su scala commerciale di etanolo cellulosico. Un prodotto che è in grado di offrire fino al 90% in meno di emissioni di CO2 rispetto alla benzina ed è dunque candidato a costituire un’alternativa sicura e sostenibile ai combustibili derivati dal petrolio.

di Giulia Leoni – Il Messaggero

 

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