26 ottobre 2012 – Ci sono Paesi, come l’Italia, dove si tende a parlare poco di etica, o quando questo avviene si fanno strada opinioni che hanno più a che fare con l’ideologia e con le emozioni che non con lo schierarsi in modo netto dopo una riflessione attenta, libera e ragionata. Ci sono altri Paesi dove, invece, di etica si parla, si discute e addirittura si prendono posizioni “ufficiali”, quasi fosse un affare di Stato. Ne è un esempio la Germania, dove da dieci anni è stata istituita una commissione ad hoc. Si chiama “Ethikrat” ed è un consiglio permanente che si occupa di dire se una certa cosa è giusta oppure no. Il parere – come ha spiegato ieri un articolo apparso su Italia Oggi – è indicativo, non è vincolante, non dà ragione o torto a qualcuno, ma dà una linea, segna uno spartiacque. E il governo e il Parlamento tedeschi si avvalgono spesso della sua consulenza prima di votare una nuova legge che potrebbe avere un impatto sulla vita dei cittadini.

Da aprile la commissione è diretta da Christiane Woopen, 49 anni, cattolica, che dal 2009 insegna medicina etica all’Università di Colonia. E’ composta da 26 membri tra cui scienziati, preti e pastori protestanti, ex politici, scrittori e artisti. In carica per quattro anni, si riunisce una volta al mese per dare un parere su questioni che spesso dividono l’opinione pubblica e i partiti. La Commissione si esprime su questioni che riguardano la vita concreta e privata dei cittadini, ma che hanno un risvolto che smuove la coscienza dell’intera società. Per esempio, in novembre l’Ethikrat dirà se si deve abolire il reato di incesto tra fratello e sorella. Due giovani di Lipsia, separati da piccoli, si sono incontrati da adulti e si sono innamorati. Pur avendo saputo del loro legame di stretta parentela, vogliono stare assieme. Sembra una storia inventata, invece è la spietatezza della realtà. Ebbene, che cosa è giusto fare in questo caso?

Di recente, la Commissione si è occupata di un altro caso che ha coinvolto l’opinione pubblica. Ha dovuto dire se la circoncisione, che un ministro intendeva proibire, sia ammissibile. L’Ethikrat ha risposto sostenendo che si dovrebbe attendere fino all’adolescenza, quando il diretto interessato potrà decidere da solo. In ogni caso, l’intervento deve essere seguito da medici altamente qualificati, in ospedale.

I dibattiti sono pubblici e possono essere seguiti anche via Internet. «Ogni nostro parere provoca reazioni, ci scrivono o ci mandano migliaia di e-mail – ha dichiarato Woopen – e quando è possibile cerco di rispondere personalmente, spiegando i nostri motivi. È difficile far capire che non si può decidere cedendo alle emozioni. Cerchiamo sempre di essere razionali». L’etica, dunque, può essere anche di Stato, e senza necessariamente poteri di imperio o di giudizio assoluto. Il suo grande potere, in questo caso, sembra essere quello di portare alla luce ciò che è scomodo, con un meccanismo di trasparenze e di democrazia.

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews