7 febbraio 2013 – Apple cambierà il sistema di elezione dei membri del consiglio di amministrazione. Grazie all’azione del maggior fondo pensione degli Usa, il California Public Employees’ Retirement System (Calpers), la democrazia fa breccia nella governance di Apple, che apre alla riforma dei diritti di voto degli azionisti.

Il colosso di Cupertino ha addirittura chiesto e ottenuto l’aiuto del fondo affinché svolga un’attività di lobby tra gli investitori per creare consenso sulla riforma che mira a introdurre il criterio della maggioranza per l’elezione. Era stato proprio Calpers a premere in questo senso, quando l’anno scorso aveva presentato una proposta all’assemblea dell’anno scorso e votata dal 73% degli azionisti, ma che Apple aveva ignorato.

La svolta democratica è attesa nella prossima assemblea del 23 febbraio. Attualmente, le regole prevedono che gli azionisti della società fondata da Steve Jobs non possano votare contro e quindi un amministratore può essere eletto anche con un solo voto a favore.

Si tratta di una vittoria per il socio di minoranza (il fondo detiene lo 0,25% del capitale di Apple), che da due anni chiede cambiamenti del modo in cui i consiglieri di amministrazione sono scelti. “Apple ha bisogno di un upgrade nella governance”, ha detto Anne Simpson, responsabile della corporate governance per Calpers. Apple è soltanto una delle 38 big corp americane che il fondo pensione ha preso di mira e 36 hanno adottato il voto a maggioranza. Calpers ha 230 miliardi di dollari di asset in gestione.

La Apple guidata da Tim Cook (che dallo scorso settembre ha perso un terzo del suo valore di Borsa) intende anche migliorare la trasparenza, per esempio intensificando le ispezioni sui fornitori e fornendo maggiori dettagli sulle vendiote a livello nazionale.

Ma l’apertura fatta da Cupertino potrebbe non essere abbastanza. Altri investitori chiedono più trasparenza. Il National Center for Public Policy Research vuole che Apple pubblichi un report sui conflitti di interesse tra il gruppo e i suoi amministratori.

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews