La survey di CFA Institute e IRRC rileva una crescente attenzione verso gli aspetti socio-ambientali da parte degli operatori del settore finanziario

La gran parte dei professionisti a livello globale (73%) integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di governance nelle decisioni di investimento: lo rivelano i risultati della survey recentemente condotta dal CFA Institute, nota organizzazione che associa più di 135,000 operatori del settore finanziario e fornisce servizi di formazione e certificazione professionale, insieme all’Investor Responsibility Research Center Institute (IRRC),

La ricerca è stata condotta online dal 26 maggio al 5 giugno 2016 su un campione di 1,325 tra gestori di portafoglio ed analisti finanziari associati alla rete CFA.

Lo studio rileva una particolare attenzione per gli aspetti legati alla governance, che sono presi in considerazione nelle decisioni di investimento dal 64% degli intervistati; la metà del campione dichiara di integrare le questioni ambientali mentre il 49% analizza anche gli aspetti sociali nella selezione degli emittenti. Solo il 27% del campione ha dichiarato di non prendere affatto in considerazione i criteri ESG.

Un altro interessante dato evidenziato all’interno del report riguarda le motivazioni alla base dell’attenzione degli operatori verso i criteri ESG: il 63% per cento degli intervistati ha affermato di prenderli in considerazione per gestire al meglio i rischi e le opportunità di investimento, il 44% li valuta perché i clienti/investitori lo richiedono mentre il 38% ritiene che una buona perfomance socio-ambientale costituisca una proxy per una gestione di qualità.

Infine, gli intervistati evidenziano tra le problematiche socio-ambientali più rilevanti ai fini delle decisioni di investimento l’accountability e la remunerazione dei membri del Board, insieme alla gestione delle risorse umane.

Fonte (BorsaItaliana.it)