8 gennaio 2013 – È arrivato con qualche giorno appena di ritardo sulle migliori intenzioni, ma è arrivato. L’Action Plan sulla Csr 2012-14 in Italia, come anticipato da ETicaNews, è stato messo in consultazione pubblica appena prima di Natale (il 19 dicembre), con possibilità – per la prima volta – in inviare contributi e osservazioni dal sito di due ministeri: quello del Lavoro e quello dello Sviluppo economico. Ad annunciare la duplice consultazione era stato direttamente Danilo Giovanni Festa, direttore generale della Direzione per il Terzo Settore e le Formazioni Sociali presso il ministero del Lavoro, in un’intervista in cui si poneva l’obiettivo di consegnare a Bruxelles il pacchetto definitivo nei primi giorni del 2013. In realtà, dovrà passare ancora qualche settimana, poiché la consultazione resterà aperta fino al 31 gennaio. Sarà possibile dunque inviare commenti e suggerimenti all’indirizzo mail csr@lavoro.gov.it o, in alternativa, all’indirizzo pcn1@mise.gov.it, specificando nell’oggetto “consultazione pubblica Action Plan – CSR”.

Il contributo, di massimo 4.000 caratteri (spazi inclusi), dovrà essere redatto in formato elettronico, allegando l’apposito modulo compilato, e dovrà indicare la sezione e la pagina dell’Action Plan in cui inserire la proposta e/o gli eventuali suggerimenti.

Il Piano d’azione Nazionale sulla Responsabilità sociale d’impresa ha mantenuto le promesse. In un documento sintetico di 60 pagine si è tentato di presentare gli sforzi dell’intero spettro di soggetti coinvolti: pubblico, privato, terzo settore, mondo associativo. Sono citati molti dei protagonisti degli ultimi mesi (Gucci, Banca Etica, l’Abi, il Forum per la finanza sostenibile). Viene dato un risalto specifico alla Carta per l’investimento sostenibile e responsabile e si evidenzia che «l’azione pubblica deve dunque favorire da un lato i processi di trasparenza e di gestione sostenibile del settore finanziario e sostenere e promuove, dall’altro, le iniziative che il settore bancario e i fondi di investimenti possono mettere in campo per finanziare le imprese virtuose, in linea con quanto accade a livello internazionale». In questo ambito c’è probabilmente un ampio spazio di accelerazione, cioè di miglior definizione degli obiettivi di investimento sociale (social business e impact investment).

A livello di necessità di diffusione della cultura sostenibile nelle imprese e nel consumatore è sottolineato il potenziale ruolo del rating di legalità e dei premi di partenariato tra imprese e stakeholder. In particolare, viene citato l’European Csr Award Scheme che sarà coordinato in Italia da Fondazione Sodalitas. In generale, «per favorire i processi volontari delle imprese e sostenere le imprese nell’avvio e consolidamento di corrette azioni di Csr – si legge nell’Action Plan -, si farà ricorso ad un insieme di tipologie di strumenti dell’offerta: incentivi, sgravi fiscali, premi monetari, premialità – anche nell’ambito di misure a carattere più generale ad esempio in tema di innovazione, internazionalizzazione, appalti pubblici – e semplificazioni autorizzative. Le semplificazioni e le premialità di tipo orizzontale consentirebbero anche di superare la scarsità di risorse pubbliche da destinare agli incentivi alle imprese».

Infine, un proponimento che merita un particolare augurio: «Importate è agire anche sul fronte delle scuole, in particolare degli istituti tecnici specializzati e delle scuole professionali. Un ambito di intervento per il 2013-2014 può riguardare l’introduzione dei temi della Rsi nella proposta formativa degli Istituti Tecnici Superiori, ossia “scuole speciali di tecnologia” che costituiscono un canale formativo di livello post secondario, formando tecnici nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività».

 

A cura di ETicaNews