24 settembre 2012 – Londra e Parigi accelerano sulla trasparenza dei parametri Esg (environmental, social, governance) per le aziende quotate. In questo modo, mandando un forte segnale di coerenza col principio del “report or explain”, per quanto questo sia giunto a un passo dall’approvazione, ma sia rimasto escluso dal documento finale della conferenza di Rio+20.

In particolare, il Dipartimento per l’ambiente, il cibo e l’agricoltura (Defra) di Sua Maestà ha dato seguito all’impegno di maggiore trasparenza preso dal Governo e le imprese inglesi nella conferenza Onu dello scorso giugno. E il 25 luglio ha lanciato una consultazione sia sui parametri (Environmental Key Performance Indicators) sia sulle modalità di trasparenza da seguire per le società quotate a Londra. Si tratta per ora di guideline, quindi una sorta di indicazione e di moral suasion non vincolante. La consultazione si chiude il 17 ottobre. C’è inoltre una specifica parte sulle emissioni, per le quali è previsto invece l’obbligo di comunicazione per le quotate già dall’aprile 2013.

Sul fronte francese, invece, le cose sono avvenute prima della Conferenza di Rio. Con il Decreto n° 2012-557 del 24 aprile 2012, è stata data attuazione, dopo due anni, all’articolo 225 della Legge Grenelle 2, relativa agli obblighi di trasparenza delle imprese in materia sociale e ambientale. Il provvedimento prevede l’obbligatorietà della trasparenza per le società quotate e quelle di dimensioni maggiori (fatturato di un miliardo fino al 31 dicembre 2011, di 400 milioni dal 2012 in poi), nonché il vincolo di spiegare quando non vengono diffuse le informazioni (principio del “report or explain”). Per le società minori, non c’è quest’ultimo vincolo. L’entrata in vigore riguarda le società quotate dagli esercizi successivi al 31 dicembre 2011; le società non quotate a iniziare dal bilancio chiuso il 31 dicembre 2016.

 

A cura di ETicaNews