4 aprile 2013 – Pelli di pomodoro, code di gambero, bucce di limone. Sono alcuni esempi degli scarti agricoli e industriali che possono essere recuperati dai processi chimici. A dare loro una seconda vita, l’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli che, dal 2005, recupera molecole da materiali destinati ai bidoni dell’immondizia trasformandoli in bioplastica, biofilm e biopellicole. Anticipando di due anni la normativa europea che ha reso obbligatorie le buste biodegradabili per fare la spesa. Una serie di sperimentazioni che ancora coinvolgono il centro di ricerche partenopeo e che, adesso, oltre alle bioplastiche si stanno focalizzando sul recupero di particelle utili per la salute e la cosmetica. Come, ad esempio, gli antiossidanti che possono essere estratti dalla bucce dei limoni.

di Carlotta Clerici – Corriere della Sera.it

 

Scarica l’articolo in PDF