La Green Economy è il settore chiave per il rilancio del Paese. Ne è convinta Anna Lambiase, amministratore delegato di VedoGreen la società del gruppo IR Top dedicata alla crescita e al sostegno delle aziende green attraverso una serie di attività che vanno dal posizionamento sul mercato all’ottenimento dei capitali. Grazie a un database di oltre 3.000 aziende (suddivise in 10 categorie) la società ha “il polso” del mercato. Con loro abbiamo cercato di capire quali sono i principali trend in atto in Italia.

Quali sono i settori maggiormente attrattivi per gli investitori?

I settori che gli investitori istituzionali ritengono a maggiore potenziale di crescita sono 5: Eco-building, Smart Energy, Green Chemistry, Agribusiness e Waste management. L’Ecobuilding include le tecniche di costruzione – tecnologie e materiali eco-compatibili – per realizzare e ristrutturare edifici a basso consumo in linea con i criteri del green building e le certificazioni energetiche. I driver di crescita del settore sono legati alla stringente normativa in tema di nuove costruzioni e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; il risanamento dell’esistente consentirebbe un enorme risparmio energetico oltre che un’opportunità per rilanciare il settore. Il settore Smart Energy comprende la produzione e lo storage di energia da fonti rinnovabili, le soluzioni e le tecnologie per le smart city, i sistemi di controllo e misurazione dell’efficienza energetica in campo industriale e civile, tra l’altro è tra i principali settori interessati da Horizon 2020. La chimica verde (Green Chemistry) sta rivoluzionando le fonti di approvvigionamento energetico con l’obiettivo di sostituire le risorse fossili con nuove a minore impatto ambientale. Il settore Agribusiness riguarda le produzioni biologiche e sistemi di produzione agricola realizzati nel rispetto dei principi dell’eco-compatibilità. Infine il settore del Waste Management interessa l’intero processo di gestione dei rifiuti dalla raccolta al riciclaggio e smaltimento. In questi settori l’Italia si classifica tra i Paesi europei più innovativi per brevetti collegati a tecnologie green, configurandosi come potenziale polo di attrazione per gli investitori italiani ed internazionali.

Cosa spinge un’azienda green a quotarsi in Borsa?

Le principali motivazioni dell’Ipo sono legate alla possibilità di reperire nuove risorse finanziarie attraverso un canale alternativo al credito bancario e ai benefici in termini di visibilità e reputazione che derivano dallo status di azienda quotata. Attraverso l’Ipo, le società green rafforzano il proprio posizionamento competitivo sui mercati nazionali e internazionali, approdano e crescono rapidamente su nuovi mercati e finanziano progetti innovativi. Nel 2013 sono state proprio le società green le protagoniste assolute sul mercato dei capitali con 6 quotazioni di successo su 18 Ipo complessive, un trend in ascesa anche nel 2014: Enertronica, attiva nel settore Smart Energy, Sacom nell’Agribusiness, True Energy Wind nel Mini-Eolico, Ki Group con focus Prodotti bio, GreenItaly1 la prima SPAC italiana tematica specializzata sulle imprese della Green Economy, di cui VedoGreen è promotore e investitore, ed infine Green Power (Smart Energy), la prima quotata del 2014. Con una raccolta totale pari a circa 62 milioni di euro, dei quali oltre la metà (35 milioni di euro) raccolti da GreenItaly1, il mercato Aim Italia si è rivelato il più adatto per finanziare i progetti di espansione delle Pmi in un settore di grande interesse per gli investitori strategici. VedoGreen, attraverso il database proprietario di 3000 aziende green, intende creare e perfezionare un modello di valutazione per identificare le eccellenze che rispondono a requisiti di quotabilità al fine di supportarle nella differenziazione delle fonti di finanziamento e proporre la quotazione in Borsa come un’interessante opportunità per la propria crescita.

Nel Jobs Act presentato dalla nuova segreteria del PD prima della creazione del nuovo esecutivo, vengono citati anche i green job ritenuti centrali per lo sviluppo dell’occupazione e dell’economia. Quali sono le azioni prioritarie per il nuovo governo affinché questi auspici non restino lettera morta?

Secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio VedoGreen la Green Economy rappresenta il settore chiave per il rilancio del Paese, in grado di rilanciare l’occupazione. Per questo, secondo il giudizio unanime degli opinion leader e degli investitori, è necessario investire in specifici programmi educativi per la formazione di nuove figure professionali specializzate. Al Governo italiano chiediamo l’adozione di un piano industriale nazionale green basato su una pianificazione di medio/lungo periodo, sostenuto da una strategia chiara che incentivi l’innovazione. La realizzazione del piano richiede un forte impegno finanziario che occorre sostenere attraverso la creazione di fondi di investimento dedicati di natura pubblica e l’apertura di linee di credito bancarie green. Tra le misure più urgenti da adottare per imprimere un forte impulso al settore: incentivi fiscali e detrazioni governative per chi investe nel mondo green, riduzione del costo del lavoro e snellimento della burocrazia. Attraverso queste misure, l’imprenditoria green italiana potrà affermarsi a livello internazionale e consacrarsi tra i simboli del Made in Italy.

Fonte: canaleenergia.com, 04/03/2014