29 maggio 2013 – Se fino a pochi anni fa il bilancio di sostenibilità era un territorio frequentato soltanto da poche imprese orientate al “green”, oggi è una best practice adottata dalle grandi aziende di tutto il mondo. Comincia così il report “Value of Sustainability Reporting” condotto dal Boston College Center for Corporate Citizenship e da Ernst & Young, nel quale sono evidenziati i vantaggi per chi tiene i bilanci di sostenibilità e i rischi per chi non lo fa.

La rendicontazione della sostenibilità, è il senso dell’analisi, non è una pura formalità. E il gioco vale ampiamente la candela, perché i vantaggi sociali e finanziari ottenibili sono superiori ai costi. Avere un report Esg migliora la performance finanziaria, favorisce l’accesso ai capitali, riduce gli sprechi e aumenta l’efficienza, migliora la reputazione dell’azienda, aumenta la fedeltà dei dipendenti e la fiducia dei clienti, migliora il processo di gestione dei rischi.

In un articolo apparso su Csrwire.com, il direttore generale del Boston College Center for Corporate Citizenship Katherine Smith dice che numerose grandi aziende vedono il rapporto di sostenibilità ormai come una routine che fa parte del business, e sia le imprese sia gli investitori considerano tale rendicontazione non soltanto come un modo per dimostrare che i rischi ambientali e sociali sono presi in carico e gestiti, ma anche come un modo per valutare la qualità e l’impegno del management.

Nella comunità degli affari di oggi, la rendicontazione della sostenibilità sta diventando una pratica “core” anche perché rappresenta un vantaggio competitivo. Quattro le motivazioni citate dalle 579 società interpellate dall’indagine contenuta nel report: la trasparenza, il vantaggio competitivo, la gestione dei rischi e la pressione degli investitori.

«Siamo stati felicemente sorpresi di scoprire che il 50% del campione ha detto che il report di sostenibilità ha costituito un vantaggio competitivo e questa statistica dimostra che la sostenibilità dovrebbe entrare a far parte della strategia aziendale», ha commentato Brendan LeBlanc, direttore del Climate Change and Sustainability Services di Ernst & Young. Il 68% delle società oggetto dell’indagine redige un bilancio di sostenibilità. Oltre i due terzi di queste utilizzano gli standard Gri.

Con gli analisti, gli investitori e altri portatori di interesse sempre più attenti alla sostenibilità, sono sempre più numerose le imprese che hanno il bilancio Esg. In base a dati Gri citati nel report, nel 2011 sono stati pubblicati oltre 3.000 bilanci di sostenibilità, mentre erano soltanto un centinaio all’inizio degli anni Duemila. E, come indica il report, grazie all’azione di alcuni governi e di alcuni mercati, la rendicontazione della sostenibilità potrebbe diventare una pratica obbligatoria. Come potrebbe accadere nell’Unione europea.

Fausta Chiesa

 

A cura di ETicaNews