15 ottobre 2012 – I top manager del made in Italy sono in maggioranza convinti che la sostenibilità e l’attenzione per l’ambiente siano fattori di competitività per le imprese. Ma l’Italia nel suo complesso arriva ventisettesima sui 32 Paesi presi in esame dall’indice internazionale di competitivita sostenibile di Rga, che verrà presentato giovedì al Forum Sap. Dietro a noi restano solo il Perù, la Grecia, la Russia, l’Egitto e il Bangladesh. Ai vertici della graduatoria c’è la Svizzera, seguita da Singapore, Finlandia, Svezia e Paesi Bassi.

Più competitività

Sembra una contraddizione, ma l’indagine Sostenibilità in tempi insostenibili segue criteri rigorosi, che partono dall’indice di competitività del World economic forum — in cui l’Italia quest’anno si è piazzata a quota 42, fra Polonia e Turchia — enfatizzando alcuni fattori conclamati di sostenibilità e attenzione all’ambiente per dare maggiore peso a questi aspetti.

«Non c’è alcun dubbio sul fatto che in Italia la sostenibilità nel business venga interpretata in maniera diversa rispetto all’estero — conferma Carlo Cici, partner di Rga e coordinatore dell’indagine, realizzata insieme a Sap e a Green Business —. Malgrado l’opinione dei manager che abbiamo sentito sia in prevalenza concorde sul valore strategico della sostenibilità, la stragrande maggioranza la considera un elemento di competitività solo sul lungo termine e non nell’immediato».

di Elena Comelli – CorrierEconomia

 

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