3 dicembre 2012 – Parigi chiama Berlino per agganciarsi alla transizione energetica del potente vicino, in uscita dal nucleare. Laurent Fabius e Delphine Batho, ministri degli Esteri e dell’Energia, hanno lanciato un deciso appello pubblico a favore di una politica comune «rinnovata, solidale e aggressiva» e per la «costituzione di un campione europeo dell’energia rinnovabile», un Airbus delle fonti verdi, a partire dalle eccellenze già presenti nel settore, dall’eolico al solare, dai veicoli elettrici alle energie marine, passando per l’efficienza energetica.

Interessi comuni

Dopo la Germania, anche la Francia comincia a prendere sul serio l’idea di una politica energetica che guardi oltre l’atomo. Non a caso Edf, Areva e Alstom si sono lanciate nel mondo delle fonti rinnovabili, costruendo dal nulla e con successo, ad esempio, un comparto eolico che fino a poco tempo fa non avevano. Sull’altra sponda del Reno, Siemens ha deciso di uscire completamente dal nucleare e si è buttata nell’eolico offshore, dove ormai ha una quota di mercato del 75%.

Con un’alleanza in questo settore, Parigi e Berlino potrebbero creare un campione europeo imbattibile, capace di far fronte alla potente concorrenza cinese. Altrettanto potrebbero tentare mettendo a fattor comune le eccellenze di Alstom e Siemens sulle smart grid o sull’efficienza energetica. E nel solare i big tedeschi, da Solarworld a Q-Cells, potrebbero felicemente coniugarsi con le regine francesi, come Soitec o Photowatt, recentemente acquisita da Edf.

di Elena Comelli – CorrierEconomia

 

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