6 marzo 2013 – Una grande occasione persa per lanciare i grandi temi di finanza ed economia sostenibile E’ questo quello che ormai sembra l’inevitabile destino del workshop Ambrosetti sui mercati finanziari che si terrà venerdì 8 e sabato 9 marzo 2013 a Villa d’Este a Cernobbio in provincia di Como. Un vero peccato. Perché il parterre dei partecipanti è di massimo livello e l’ordine del giorno è di quelli che rappresentano il terreno fertile per sviluppare discorsi sulla finanza Sri ed Esg, e sulla corporate social responsability delle società protagoniste dell’economia mondiale. E invece niente: nel menù del convegno non ve n’è traccia. Una miopia che rischia di rendere più difficile l’individuazione della strada da prendere per uscire dalla crisi in cui versano i mercati finanziari europei.

Sulla carta il workshop “si propone di assicurare la migliore conoscenza ed interpretazione possibili degli scenari (realtà, nuove tendenze e prospettive future, di carattere sia congiunturale che strutturale, aree di possibili crisi, ecc.) per quanto riguarda l’economia, la finanza, i mercati finanziari e le istituzioni relative, nel mondo, in Europa ed in Italia”. E i temi che costituiranno “oggetto di trattazione” sono i soliti. Si va dal quadro economico globale e dall’immancabile focus sulle economie emergenti per passare alla ricerca della crescita e di quali leve e politiche economiche usare per favorire la ripresa globale. Non mancheranno le classiche domande sui mercati: “è il momento di investire in Europa? E in Italia? Come recuperare competitività e mobilitare gli investimenti”. Si parlerà poi di un tema molto di moda: l’agenda per la competitività dell’economia e della finanza europea ma anche diagenda per l’Italia. Neanche un accenno alla necessità di perseguire una crescita sostenibile, di un cambio di approccio che metta l’attenzione all’impatto sul sociale.

L’unica speranza, ed è questo l’invito fatto da Eticanews ai partecipanti, è che i singoli relatori rompano gli schemi precostituiti e parlino esplicitamente di quanto sia indispensabile indirizzarsi alla sostenibilità in tutte le scelte di natura finanziaria ed economica. Tra i relatori più prestigiosi saranno presenti Lorenzo Bini Smaghi presidente di Snam ma soprattutto dal 2005 sino a tutto il 2011, cioè in prima linea già durante gli anni che hanno preceduto la crisi finanziaria esplosa nel 2008, è stato Membro del Comitato Esecutivo della BCE con responsabilità sulle relazioni internazionali ed europee del dipartimento di affari legali della Banca e sui nuovi progetti di sviluppo. António Borges, professore di Economia alla Catolica Lisbon School of Business and Economics e oggi presidente, International Council, Università Bocconi ma anche fra il 2010 ed il 2011, è stato Capo dell’European Department dell’ Fmi; è stato nominato Presidente dell’Hedge Fund Standards Board e, inoltre, è stato Vice Presidente di Goldman Sachs International. Jim Cowles, Amministratore Delegato di Citi per Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). Gao Jian, Vice Governatore della China Development Bank (CDB) dal 2003 e membro del CPC (Communist Party of China) – China Development Bank Committee. Enrico Giovannini. Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), ha ricoperto in precedenza la carica di Chief Statistician e Director of the Statistic Directorate presso l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) di Parigi. Angel Gurría, Segretario Generale dell’OCSE dal 2006. Jim O’Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management, è stato Capo della Global Economics, Commodities and Strategy Research; è il creatore dell’acronimo BRICs; l’Institute of Education della University of London gli ha conferito la laurea honoris causa per la sua attività filantropica nel campo dell’istruzione. Nouriel Roubini, professore di Economia alla Stern School of Business presso l’Università di New York, è Co-fondatore e Presidente di Roubini Global Economics, indicato come uno dei migliori siti economici da “Business Week”, “Forbes”, “The Wall Street Journal” e “The Economist”; è stato consulente del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e di numerose altre istituzioni.

Chi avrà il coraggio e l’illuminazione di dare una spallata ai vecchi schemi e di sdoganare del tutto la finanza etica?

 

A cura di ETicaNews